lunedì 13 febbraio 2012


Capita...



Capita in un pomeriggio settembrino.



Capita che le vie del centro siano imbuto generoso che inconsapevole ti conduce.



Capita che vorticando senza meta tra pensieri scompigliati da leggero vento, il corpo sia

sospinto a rimbalzare tra la fresca ombra delle vie di pietra, sino al sole invadente di piazza

Castello.



E' musica quella che investe,

musica scomposta di strumenti in prova e per questo affascinanti.



Capita cosi

che un basso di corde luminescenti spinga forte con secchiate di giallo ocra sulle vetrate di

Palazzo Madama,

è cosi

che una chitarra melodica e una batteria, al suo seguito, dondolino indisturbate e somione con vesti lunghe di colori primari, tra la frettolosa distrazione.



E' un Picasso dei più belli quello che si dipinge improvviso dall'incontro di note apparentate e sontuosa eleganza di mura cittadine.



Capita,

per fortuna Càpita,

di rimanere a ciondolare, in sospensione, vinti dallo stupore di questa danza

invisibile agli occhi....

inevitabile al cuore....



Lenardon Chiara



Chiara Lenardo, votata dalla giuria dei docenti, si è classificata al primo posto, insieme a pari punteggio a Massimo Longo con la poesia 300.








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